Giorno 7 – Allahabad (o Prayagraj)

Phileas Fogg con Passepartout ,il suo fedele maggiordomo, lasciarono Mumaby in direzione Calcutta a dorso di un elefante acquistato appositamente per l’attraversamento delle giungle indiane. Noi anche in questo caso possiamo prendere un treno o un mezzo più comodo. Il loro percorso verso Calcutta passò da Allahabad (il cui nome ufficiale è Prayagraj dal novembre del 2018): la città sacra per l’induismo che sorge alla confluenza dei 3 grandi fiumi Gange, Yamuna e Sarasvati. Una delle più antiche città dell’India, sede di moltissimi pellegrinaggi spirituali che arrivano  qui appositamente  per effettuare abluzioni nei sacri fiumi.

L’Allahabad Fort è una grande fortezza costruita nel 1583 per il volere dell’imperatore Akbar. Sorge proprio al Sangam: il punto di confluenza dei 3 fiumi. E’ qui che ogni 6 anni si svolge il Kumbh Mela: un grandissimo pellegrinaggio di massa che raduna folle oceaniche giunte sino qui per purificarsi nelle acque del Gange. Nel 2019 i pellegrini furono 120 milioni! Se riuscite a uscire illesi dalla folla conviene fare ancora un salto all’Ashoka Pillar. Gli Ashoka sono dei pilastri, un tempo diffusi in quasi tutto il regno Maurya, sul quale il re Ashok fece raffigurare editti e linee di comportamento da tenere per i suoi sudditi. Una specie di bacheca del 230 a.C. Oggi ne restano pochi esemplari e uno di essi si trova proprio nei pressi dell’ingresso del Forte di Akbar.

Prima di lasciare Allahbad non possiamo non recarci al Khusrau Bagh: un grande giardino cintato, sede dei mausolei di principi e principesse del regno indiano, in stile Moghul. Il progetto fu affidato all’allora architetto di corte Aqa Reza, nel 1622. In realtà l’area dei giardini fu però cintata molto prima infatti inizialmente servì per imprigionare il principe Khusrau, reo di aver partecipato ad alcune sommosse contro la casa imperiale. Alla sua morte gli venne costruita una tomba adatta al suo rango, ma all’interno della sua stessa “prigione”, sebbene sotto forma di giardino.

Ora, cercando di evitare la folla oceanica che si riversa

nelle strade di Allahabad, dobbiamo rimetterci in marcia verso Benares.